REGIONE, Il consigliere del Sarrabus, Roberto Caredda: “Rappresenterò al meglio i miei concittadini”
Insediatosi appena qualche giorno fa, Roberto Caredda, della lista “Sardegna Civica” a sostegno di Christian Solinas, è l’unico consigliere regionale eletto ad avere radici nel Sarrabus.
Ne parla lui stesso: “Con orgoglio rivendico le mie origini Sarrabesi. Sono nato e cresciuto a Muravera, il quinto di cinque figli, anch’essi di Muravera. Sono conscio delle responsabilità che mi attendono, ma sono anche onorato di poter rappresentare la mia terra d’origine. Si tratta di un territorio che, dal mare alla montagna, vanta un potenziale elevatissimo dato anche dalla presenza di zone di notevole importanza dal punto di vista naturalistico, geo-minerario, storico, culturale e agropastorale. Sicuramente c’è tanto da fare, anche perché ho sempre pensato che il Sarrabus non abbia mai veramente valorizzato al meglio le proprie risorse. Mi metterò subito al lavoro per dare voce ad un territorio troppo spesso rimasto inascoltato, per non dire abbandonato. Da giovedì è iniziata l’attività di questa nuova Amministrazione Regionale e dal canto mio metterò tutto l’impegno necessario per rappresentare al meglio tutti i miei concittadini. Il mio sogno nel cassetto? Fare in modo che il Sarrabus diventi una delle principali mete turistiche della Sardegna e contestualmente lavorare per rendere tutta la nostra isola il fiore all’occhiello del Mediterraneo. La natura ci ha donato un territorio straordinario, sta solo a noi saperlo valorizzare.”
Il turismo, un settore che ogni amministratore si ritrova ad affrontare ma non si sa mai bene come. Si parla spesso di destagionalizzare e permettere che gli addetti ai lavori possano viverci tutto l’anno. Roberto Caredda commenta così: “Sono convinto che il turismo debba diventare la principale fonte economica della Sardegna. Purtroppo, rispetto ad altre isole del mediterraneo, il turismo incide ancora troppo poco sul nostro PIL. Come riportato da tutti gli analisti, i viaggiatori nel mondo crescono di continuo, dunque un mercato che va oltre la crisi globale, una risorsa che noi dobbiamo a tutti i costi catturare. Abbiamo la fortuna di vivere in un’isola dal clima molto favorevole, in una posizione tattica, con delle meraviglie naturalistiche invidiate in tutto il mondo.”
E continua: “Siamo, inoltre, la terra dei centenari, questo grazie al nostro stile di vita, alla qualità del cibo che produciamo e mangiamo e alla natura incontaminata. Tutte queste qualità vanno fatte conoscere a livello internazionale. Dobbiamo farci conoscere nel mondo, servono campagne pubblicitarie mirate, utilizzando tutti i mezzi a disposizione, dalle fiere internazionali alla comunicazione sui media e social network. Bisogna intervenire subito rivoluzionando il sistema dei trasporti sardo e lottare per ottenere una vera continuità territoriale, con collegamenti nelle principali città Italiane e non solo, a prezzi accessibili per tutti. Se superassimo il problema dei collegamenti e dei costi, il nostro territorio potrebbe permettersi i turisti 12 mesi all’anno: partendo dalle splendide coste e acque cristalline della zona, puntando sugli eventi e tradizioni locali, sulle escursioni naturalistiche, valorizzando i siti archeologici e storici e facendo degustare i prodotti del nostro territorio, dagli agrumi, alla pesca locale ai prodotti tipici degli allevatori. Occorre, inoltre, che i servizi siano funzionanti ed efficienti, le aree di interesse turistico pulite ed accessibili, le attività e le strutture ricettive attive tutto l’anno. Bisogna creare una sinergia tra tutte le parti interessate, dai cittadini agli imprenditori, muovendosi in un’unica direzione. Il turismo deve diventare il motore dello sviluppo economico della nostra terra ed il principale strumento per far ripartire il lavoro, far tornare tanti giovani costretti ad emigrare ed evitare lo spopolamento dei piccoli comuni”.
E dal turismo si passa alle esigenze quotidiane e alle preoccupazioni dei residenti. Come le sorti dell’ospedale San Marcellino. Roberto Caredda anticipa quello che vorrebbe essere il suo modo di affrontare questa situazione: “E’ evidente che la sanità in Sardegna abbia subito fortissimi danni negli ultimi anni. Questa nuova Amministrazione Regionale, a partire dal Presidente, ha da subito fatto capire che ci sarà un cambio di rotta rispetto al passato. Per quanto riguarda il San Marcellino, non si può in alcun modo mettere in discussione, né tantomeno continuare a ridimensionarlo. Il Sarrabus-Gerrei è un territorio molto vasto e non può privarsi dell’unico presidio ospedaliero della zona, con tutti i servizi primari e la possibilità di gestione delle urgenze, che durante il periodo estivo aumentano in modo considerevole, anche per l’importante afflusso turistico. La qualità della vita e la possibilità di crescita di una comunità, vanno di pari passo con la presenza di una struttura ospedaliera presente nel territorio. Io sarò da subito a disposizione di tutti coloro che vogliono il bene del Sarrabus. Ho già avuto contatti con amministratori locali, imprenditori e privati cittadini e continuerò ad averli in maniera costante. La mia intenzione è di creare una squadra con cui confrontarmi e raccogliere progetti e idee da portare in Consiglio Regionale e organizzando periodicamente incontri programmatici.”
Sara L. Canu
(ilsarrabus.news)
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