STORIA. 1887, la bonifica del terreno “Arrolu Pep’e Pau” a Villaputzu
Con deliberazione del 28 Giugno 1887 il Consiglio Comunale di Villaputzu si riunisce per decidere sull’affitto di un terreno comunale chiamato “Arrolu Pep’e Pau” che si trovava vicino all’abitato ma che precedentemente risultava pericoloso per l’intera popolazione perché paludoso, portatore di malaria.
Infatti abbiamo testimonianza che già dal maggio 1861 l’Amministrazione Comunale sentiva il bisogno di bonificare questo terreno chiedendo il suo prosciugamento e successiva bonifica. Fino a quel momento i cittadini buttavano le proprie sporcizie sul bordo delle strade e nei terreni intorno all’abitato, ma quando soffiava il vento di Sciroppo, l’aria diveniva irrespirabile a causa del loro fetore.
Si cercò quindi di porre rimedio a questo inconveniente e migliorare le condizioni igienico sanitarie del paese, imponendo alla popolazione il gettito di queste sporcizie nel terreno comunale “S’Arrolu Peppe Pau”, che risultava paludoso e sufficientemente distante dal popolato.…“La maggior parte di questi popolani fanno il gettito delle stoviglie ed anche del letame nei dintorni del paese… per cui quando domina il vento di scirocco non lascia di tramandare il fettivo e per conseguenza di godere essere per sua natura un clima terribile… ma abbenchè discosto dal centro, vi esiste un’acqua stagnante nel luogo appellato S’Arrolu Peppe Pau da cui vengono ad esalare mefitici vapori, sarebbe per conseguenza desiderio della Giunta di decidere il suo prosciugamento.”
Probabilmente per lunghi anni questo terreno fu utilizzato per questo scopo, ma i documenti ci riportano al 1887 quando si decide di deliberare per l’affitto di questo terreno per la costruzione di una fornace per la produzione di tegole, mattoni e altri simili.
Un cittadino ne fece richiesta per ottenerlo per una durata di 9 anni dietro il pagamento di un canone annuo di Lire 35. “Avuta presente la domanda del Signor Agus Giovannico di Giuseppe; viste ed esaminate le cose, e riconoscendo l’utilità della medesima domanda tendente ad apportare un qualche benefizio al paese, ad unanimità di voti ha deliberato: 1. Concedersi in affitto al petente Agus Giovannico il terreno sunnominato “Pep’e Pau” per un novennio, a principiare dalla data dell’approvazione. 2. Per detto affitto il petente Agus Giovannico pagherà un dritto al Comune di Lire 35 annualmente. 3. Alla scadenza del novennio il petente dovrà rinnovare il contratto nell’interesse delle parti. 4. Il pagamento di detto affitto verrà inscritto in apposito ruolo e versato a mani dell’Esattore, alle scadenze ivi stabilite. 5. Ultimati i nove anni resterà sempre a favore del Comune il suddetto terreno, e tutti gli edifizi ivi compresi, salvo la preferenza allo stesso Agus qualora migliori l’offerta per detto affitto, o voglia acquistarlo come sua proprietà alle condizioni da convenirsi.”
Francesca Sanna
(ilsarrabus.news)
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