Published on Marzo 20th, 2021 | by Redazione
0SARRABUS, Salvatore Piu (Muravera): “L’Unione dei Comuni, una fine ormai invitabile”
Per l’Unione dei Comuni del Sarrabus non vedo un bel futuro». Non usa mezzi termini il sindaco di Muravera, Salvatore Piu, uno dei “padri fondatori” di un’entità che, così raccontano i fatti, non è mai riuscita ad unire i cinque comuni del territorio che ne fanno parte. Resta da scrivere l’atto di morte o forse c’è ancora una possibilità di salvare qualcosa da quella che è, a tutti gli effetti, un’incompiuta? «Nel futuro prossimo c’è la Città Metropolitana – ha spiegato Piu – bisogna vedere che futuro avranno gli enti come l’Unione. Del resto, con la Città Metropolitana che senso avrebbero? Questo non vuol dire che non ci credo, del resto sono stato il primo presidente dell’ente».
Di fatto però ha annunciato la possibile uscita di Muravera, almeno per quanto riguarda la Polizia Municipale.
Non è un problema da poco. Sono usciti dal servizio Villasimius e Castiadas, Il primo ha un corpo di vigili di una ventina di vigili e grazie ai soldi incassati dalle multe riesce ad assumere agenti stagionali, così come fa Castiadas che di agenti ne ha una decina. Per noi il discorso è diverso: la maggior parte delle multe le facciamo noi, anche perchè abbiamo benm 37 chilometri di coste ma i proventi dobbiamo dividerli con Villaputzu e San Vito che di multe, specialmente quest’ultimo, ne fa davvero poche. In questa condizioni non siamo in grado di assumere gli agenti stagionali dei quali avremmo bisogno durante l’estate. E di bisogno ne abbiamo tanto, dal momento che Costa Rei è un centro turistico che ha qualcosa come 4200 unità abitative e 12mila posti letto. I cittadini mi chiedono un servizio efficiente e mandare a Costa Rei un solo vigile non è un buon servizio. Per cui mi chiedo: se Castiadas e Muravera hanno lasciato il servizio associato di Polizia Locale, cosa ci stiamo a fare noi? Tanto più che con il probabile ingresso nella Città Metropolitana comporterà il coordinamento di tutte le polizie di tutti i singoli comuni da parte dell’attuale comandante della Città Metropolitana. In parole povere sarebbe la fine inevitabile del corrispondente servizio svolto in comune da Muravera, Villaputzu e San Vito.
In buona sostanza manca solo l’atto di morte per l’Unione dei Comuni. Lei ne è stato uno dei padri fondatori: cosa cambierebbe se ci fosse la possibilità di rifondarla?
DI sicuro manterrei la progettazione integrata che consente di programmare in comune non solo fra i diversi centri dell’Unione ma anche con territori diversi come il Gerrei con il quale stiamo portando avanti un progetto da 15 milioni di euro. Sarebbe molto importante portare avanti programmi che possano legare insieme cultura e turismo. Abbiamo tanti siti archeologici fra Sarrabus e Gerrei e sarebbe utile una strategia comuni per permettere di valorizzarli e far si che siano oggetto delle attenzioni dei visitatori. Tanto per guardare dentro casa nostra, a un tiro di schioppo da Costa Rei c’è un sito con 30 tombe nuragica. E’ confortante e bello vedere che proprio la riscoperta di queste ricchezze stiano stimolando le idee di tanti giovani. Ecco, l’Unione dei Comuni che vorrei, dovrebbe partire dalla gente comune, dai cittadini e non calata dall’alto.
A proposito di cultura e di storia, a Muravera si discute animatamente sulla nuova pavimentazione del centro storico che ricalcherà quella attuale che, a quanto pare, non piace a tutti…
La questione della pavimentazione del centro storico parte da lontano. Tanti anni fa, quando venne realizzata, c’era la necessità di dotare la zona di sottoservizi efficienti che allora non c’erano. Una spesa non indifferente che non ci consentì di realizzare una pavimentazione in granito che sarebbe risultata costosissima e fuori dalla nostra portata. Avremmo potuto utilizzare anche i sanpietrini o le pietre di fiume. Ha provato a camminare su pavimentazioni di questo genere, peraltro presenti in molti centri storici? Abbiamo optato per una soluzione che accontentasse sia l’occhio che il bilancio.
Anche l’ordinanza che vieta la vendita di bottiglie di vetro ha fatto discutere…
Non sono riuscito a far passare l’idea che gli assembramenti andavano evitati. Non è soltanto un problema di decoro urbano ma anche sanitario e di ordine pubblico. E’ un fatto assodato che la causa di tanti assembramenti sia da ricercare nel consumo di bevande alcoliche e così ecco il divieto di vendere bottiglie di vetro, quelle stesse bottiglie che venivano spaccate ogni notte nelle piazze deserte creando allarme e disagio ai residenti. I risultati dell’ordinanza, a pochi giorni dalla sua emanazione? La totale sparizione di rifiuti abbandonati sia nelle piazze abituale luogo di ritrovo che sul lungomare e per rifiuti intendo non solo le bottiglie di vetro ma anche plastica, cartoni di pizza e altre porcherie. Prima dell’ordinanza eravamo costretti a riempire un grande mastello soltanto con vetro e bottiglie. Ora non più. L’ordinanza ha avuto, per ora i suoi effetti. Speriamo vivamente che siano duraturi. (ilsarrabus.news)
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