L’INTERVENTO, Quale futuro per il calcio giocato a Muravera?
Oramai è noto a tutti che il calcio Muraverese si è trasferito in altra sede. Le motivazioni sono attribuibili alla condizione del campo che non consentono l’omologazione per giocare in serie D. Bene questa è la situazione, sembrerebbe che nell’attuale campo di calcio non ci possa giocarci più nessuno, neanche i giovani. Siamo arrivati a questa situazione dopo anni di mal gestione politica delle strutture sportive, fissandoci, sempre in maniera maniacale da oltre un lustro, all’adeguamento dell’unica struttura calcistica in nostro possesso. Con tutti i soldi e il tempo impegnato nell’attuale campo, se avessimo fatto scelte diverse forse adesso avremmo avuto almeno due strutture sportive per il gioco del calcio. Si è arrivati a questa situazione che sa di assurdo semplicemente perché la politica muraverese su questo tema ha improntato il proprio impegno soltanto per l’immediato e tamponare per avere il tutto subito, spesso soltanto per ritorni politici personali. Se avessimo programmato una nuova struttura, non dico tanto, ma da almeno 20 anni, quando i soldi pubblici erano ancora maggiormente disponibili, forse oggi non saremmo stati in queste condizioni.
I NOSTRI RICORDI. Basta fermiamoci, proviamo a guardare davanti in prospettiva, non cadiamo negli stessi errori “del tutto subito”, non facciamoci prendere dagli eventi nel cercare soluzioni nell’immediato cercando di recuperare una situazione che oramai è irrevocabile. Il Muravera calcio si è trasferita verso altri lidi e chissà se ritornerà, ha anche cambiato nome. Lavoriamo per il futuro, pensiamo ai nostri giovani, a quelli che amano il calcio, a quelli che purtroppo, per una politica calcistica sbagliata, si sono allontanati dal calcio giocato dopo il compimento dei diciotto anni. Se andiamo indietro negli anni, nel calcio muraverese soltanto gli attuali quarantenni-sessantenni, possono parlare di partite, scontri calcistici importanti, momenti di gloria ricchi di adrenalina, ancora rievocabili. Per loro è ancora motivo di orgoglio, questo è il calcio paesano. Oramai da diversi anni, questi ricordi non fanno parte del percorso di vita dei nostri giovani, soltanto alcuni e in anche in sporadici episodi, potranno raccontare le loro imprese calcistiche. Gli altri che hanno calpestato il campo di calcio soltanto fino ai 18/19 anni, non hanno niente da raccontare sul calcio Muraverese. Chi ha praticato questo sport, sa che si può giocare fino a trenta e anche a quaranta anni, “facendo” campionati e divertendosi. Questa esperienza è mancata a tanti, giusto quelli che hanno trovato collocazione in qualche altra squadra. Tutto questo è avvenuto perché oramai da anni il calcio Muraverese è stato gestito in maniera manageriale, privatistica, in funzione di risultati sportivi, a discapito dello sport e dello svago, con soldi provenienti anche dal bilancio comunale per lo sport di tutti. Si è pensato con ambizione, di creare una squadra sempre più competitiva, che potesse calpestare campi oltre mare con l’intento di promuovere il nostro territorio, almeno questo era il moto. Sicuramente anche vero, ma oggi ci domandiamo, è stata una scelta giusta, abbiamo creato una squadra competitiva, senza neanche un calciatore locale. Così facendo abbiamo rinunciato a far praticare lo sport a tanti giovani in età dove il calcio poteva essere un motivo di crescita, di mettersi in discussione, di confronto, tutto importante a una certa età (chi ha praticato calcio agonistico almeno fino a trent’anni ne capisce l’importanza).
TORNIAMO AD OGGI. Oggi ne abbiamo la prova, il nome Muravera improvvisamente è sparito dal pianeta calcistico che conta, tutto quello che si è fatto negli anni passati è adesso evaporato, disciolto. Il calcio a Muravera è tutto da ricreare. Si è letto sui social che si è costituita una nuova società calcistica proiettata versi i giovani, ma anche la nuova società pone l’attenzione sul campo e l’attuale sua inidoneità. Si spera in una deroga in attesa di rendere idoneo il campo dopo interventi migliorativi. Se facciamo una semplice analisi, per due anni la serie D giocherà a Tertenia con la speranza del suo rientro in sede, sarà alquanto improbabile avere un campo idoneo per quella seria fra due anni, allora perchè non pensare direttamente a tutte le altre serie nell’immediato, ed eseguire tutti gli adempimenti affinchè almeno entro due anni questo sia idoneo per i nostri giovani.
GLI ALTRI. San Vito e Villaputzu attraverso il credito sportivo l’anno scorso hanno fatto richiesta di finanziamento e adesso stanno per iniziare i lavori. Noi lo scorso anno abbiamo speso il tempo, dedicandolo ad altri sensi, vero che si tratta di una giunta giovane ed inesperta, ma chi la guida non lo è.
TORNIAMO AL PUNTO – PROPOSTA. Oggi non possiamo governare un paese pensando ancora alle azioni nell’immediato senza pianificare le basi per il futuro, quello magari, di meno consenso immediato, ma di sicuro risultato per tutti quelli che verranno. Secondo noi sarebbe opportuno nell’immediato ricercare le risorse per l’adeguamento del campo a tutte le categorie inferiori alla serie D, ripensando a quelle giovanile e perché no, a una ripartenza anche dalla terza categoria, impegnando tutti i ragazzi vogliosi che fuoriescono dalle categorie giovanili. Magari così riusciremo anche a riempire lo stadio andando a seguire i nostri figli e i figli dei nostri amici, parenti ecc. Pagando anche il biglietto senza sotterfugi. Contestualmente lavoriamo per la sede di una nuova struttura sportiva moderna adatta a più attività, compreso il calcio. In questo secondo punto noi stiamo rafforzando l’idea dell’area contenuta nel PUC che dovrà essere approvato. Lo strumento Urbanistico PUC in studio/ approvazione, già da le precise indicazioni sulle aree dove realizzare la zona sportiva già evidenziata in altra occasione e ribadita con precisazione dal nostro capo gruppo all’ultimo consiglio comunale. Si tratta di quell’area che si estende parallelamente alla Vecchia 125 poco oltre l’attuale campo sportivo, che oltrepassa il “Riu Niu Crobu” e si espande nella piana denominata “Costa Piredda”.
ULTERIORE PROPOSTA. Sono sopraggiunte anche altre aree al riguardo, suggestive e interessanti in prospettiva, pensate in funzione dell’estensione del paese verso il mare. Sono state valutate due aree nei pressi della località marina di San Giovanni: una a monte oltre la vecchia 125, fronte ingresso per la località marina di San Giovanni e l’altra ancora più interessante e forse di migliore acquisizione fronte la Torre dei Dieci Cavalli, a monte sempre della vecchia 125. Quest’ultima vasta area potrà essere accessibile per i ragazzi anche dal retro adeguandovi magari una pista ciclabile. Per tutte le aree esposte, i problemi permangono, sarà necessario ricercare i fondi e acquistarle (espropriarle). Potrebbero essere valutate permute, anche con quelli gravati da Uso Civico della località costiera di “Piscina Rei”, ma soltanto dopo l’inserimento di questi con il piano di Utilizzo dei terreni gravati da Uso Civico.
CONCLUSIONE. Il consiglio Comunale svolto per la discussione di questo argomento, nelle modalità in cui è stato svolto, ha celato le interrogazioni che si sono poste i cittadini. Attualmente fa specie il silenzio assordante, la totale assenza di informazioni al riguardo, si hanno soltanto dei ritagli di argomenti senza contradittorio. Ribadiamo che discuterne in Consiglio Comunale sarebbe stata l’occasione conoscitiva e di approvazione sull’argomento. Tutto questo in una società civile viene denominato democrazia partecipata. Oggi è questo che dobbiamo aspettarci da un consiglio comunale moderno? GRUPPO POLITICO “OFFICINA MURERA” (ilsarrabus.news)
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