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Villaputzu

Published on Ottobre 10th, 2017 | by Redazione

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VILLAPUTZU, Rinasce il calcio nel segno di Veronica

Asd Villaputzu FC. Questo è il nome che ha ridato a Villaputzu una squadra di calcio dopo anni di vuoto. Una bella notizia e una positiva realtà nascente. E se la squadra ha immediatamente riacceso gli entusiasmi sportivi dei villaputzesi, ad aver attirato l’attenzione è la figura del presidente. Anzi, della presidentessa.

Veronica Pisanu, presidentessa di una squadra di calcio in un ambiente che, anche a livelli nazionali, non lascia molto spazio alle donne.

Inizia a raccontare del progetto: «Era in mente da tempo, già dal 2016 ma è servito un po’ di tempo per trasformarlo in realtà». Assieme alla presidente c’è Giuseppe Pisu, ideatore e coordinatore: «Dopo che Villaputzu è rimasta senza squadra si è pensato un po’ a come rimetterla in piedi. Ma partendo dal basso, riscoprendo i valori dello sport e del divertimento più puro e della vecchia concezione del calcio: i ragazzi sono tutti del territorio».

Prosegue Veronica, entrando nella parte più viva e concreta della vita di una presidentessa: «Seguire i ragazzi non è favoloso: è di più. Mi tengono informata su ogni cosa, su ogni passo che fanno. Non li conoscevo personalmente, sono persone squisite e senza questa esperienza forse non le avrei mai incontrate. Mi fanno sentire bene». E ripensando agli inizi: «Il progetto è nato in maniera molto naturale, tra amici, tra una chiacchierata e l’altra. Ero dietro le quinte, ma anche Giuseppe ha spinto affinché accettassi il ruolo da presidente».

L’intento e il motivo della nascita della squadra di calcio ha un vero solo motivo che Veronica Pisanu tiene moltissimo a ribadire: «Vogliamo dare la possibilità innanzitutto al paese di riavere una squadra da poter seguire e tifare. Cercare di togliere i giovani dalla strada e dargli uno sfogo in più attraverso il gioco e il campo. E farli divertire anche fuori dal campo. Non vogliamo essere i leader calcistici del Sarrabus, ma vogliamo coinvolgere i ragazzi, aiutarli a divertirsi in quella che forse è l’età più bella e delicata della loro vita».

E continua: «Vengono a giocare, fanno sport, stanno all’aria aperta, tirano calci al pallone e non stanno tutto il giorno chiusi al bar. Non è poi una cosa così ovvia».

Il debutto c’è stato il mese di settembre, con una triangolare a Burcei. Racconta Veronica: «L’impatto con il campo è stato fortissimo e molto emozionante. Ero davvero molto agitata, i ragazzi avevano molta voglia di giocare e io, da buona mamma, avevo paura che si facessero male! Dopo una giornata di lavoro o sui libri sono scesi in campo, si sono ritrovati a giocare e hanno dato il massimo. Siamo molto contenti e loro lo sono assieme a noi. Non mi stancherò mai di ripeterlo, i ragazzi sono al primo posto, i ragazzi devono essere al centro dell’attenzione, non noi. Noi vogliamo solo che loro stiano bene e che si sentano in famiglia, dentro e fuori dal campo».

Dopo l’emozionante debutto nel triangolare di Burcei il campionato vero e proprio comincerà a fine ottobre.

La Asd Villaputzu FC giocherà nella seconda categoria nella delegazione di Cagliari.

La presidentessa si prepara ad accompagnare i suoi giocatori ad ogni partita: «Cercherò di far incastrare tutti i miei impegni per seguirli al meglio. Sarà molto emozionante, ma dopotutto sono emozionanti tutte le partite. E nonostante tutto so già che l’emozione più forte la sentirò per le partite giocate in casa, dove spero che i villaputzesi vengano a vederci e a fare il tifo per i nostri ragazzi».

Interviene anche Giuseppe Pisu: «Il nostro sogno è riportare il senso di appartenenza al paese nel calcio, forse questo si era un po’perso ultimamente, è anche per questo che siamo felici che i nostri calciatori siano i ragazzi di questa zona: Villaputzu, Muravera, San Vito, San Priamo e Villasimius. Tutto il Sarrabus rappresentato. E abbiamo i ragazzi anche per gareggiare nel campionato juniores».

La nascita e lo sviluppo del progetto calcistico ha visto la collaborazione di altre persone. Racconta Veronica: «C’è una bella collaborazione col CS San Vito e voglio assolutamente ringraziarli. Ci stanno supportando. Quindi grazie al presidente Pietro Vaccargiu, a Tamara, la responsabile del settore giovanile, e all’allenatore Angelo Padiglia. E ovviamente grazie a tutto il loro staff. E’ bello che tra due paesi vicini ci sia collaborazione e non rivalità. Loro hanno più esperienza di noi e sappiamo di poter contare su di loro. Anche mio figlio gioca a calcio e giocherà proprio nel San Vito».

Non solo grazie al ruolo di mamma Veronica ha passato molto tempo a bordo campo: «E’ uno sport che ho sempre seguito, mi piace, andavo a vedere le partite del Porto Corallo. Prima lo vivevo da spettatrice e adesso invece in prima linea. Anche se non sento il peso di essere la presidentessa, non posso neanche dire di aver realizzato un sogno perché fino a poco tempo fa non ci avevo mai pensato. Sono solo molto felice, soprattutto per i nostri ragazzi».

I ragazzi dunque. «Senza di loro non andiamo da nessuna parte, è stato un peso anche per loro non poter giocare nel loro paese, non è stato difficile trovarli» ripete Veronica. E aggiunge, parlando del futuro: «Viviamo alla giornata! Speriamo ovviamente di fare un bel campionato, ma principalmente deve essere un gioco, deve esserci il divertimento». Un po’ più di agonismo arriva dalle parole di Giuseppe Pisu: «Ci divertiamo e vogliamo fare bene, io credo che un po’ di sana ambizione non guasti».

E qualche impressione arriva anche da due diretti interessati. Filippo Casula, 21 anni: «Gioco da quando ho 8 anni. Villaputzu non poteva rimanere senza squadra, sono felice della nascita di questo progetto e sono felice di giocare qui. Siamo un gran bel gruppo. Molti miei amici hanno smesso di giocare, ma io continuerò sempre. E quest’anno puntiamo a vincere. Quando Villaputzu è rimasto senza squadra ho giocato a San Vito, è stato bello, ma giocare nel proprio paese è un’altra emozione». Aggiunge Alessandro Paderi, 20 anni: «Sono contento di giocare qui perché è un ambiente sano e sereno, il fatto che non si giochi per soldi ma per il gusto di giocare rende tutto molto più bello e pulito. Siamo qui solo per il calcio».

Sara L. Canu

(ilsarrabus.news)

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