Cultura

Published on Luglio 20th, 2020 | by Redazione

0

VILLAPUTZU, La statua lignea di Sant’Antonio da Padova racconta la storia del paese

Tra la fine del Quattrocento e la fine del Seicento in Sardegna, in particolar modo nel Sud dell’Isola, ci fu un incremento delle statue devozionali lignee, il cui ruolo era quello di dare forma materiale alla preghiera. Nel Sarrabus, nella chiesa parrocchiale di San Giorgio martire di Villaputzu è conservata ancora oggi in una delle nicchie del presbiterio, dietro l’altare maggiore settecentesco di Domenico Andrea Spazzi, la scultura lignea, rappresentante Sant’Antonio da Padova, un’opera d’arte risalente al tardo Cinquecento.

 

La scultura del santo, realizzata da maestranze napoletane, fu scolpita utilizzando un unico blocco di legno di pioppo, al quale furono aggiunte le braccia, le mani, il libro e il Bambino Gesù, per indicare la visione avuta da Sant’Antonio a Camposampiero, nei pressi di Padova, motivo per cui il santo fu concepito con un sguardo estatico. La veste del santo fu creata utilizzando una tecnica artistica tratta dall’arte spagnola, l’Estofado de Oro, una pregiata decorazione che conferisce alla superficie lignea l’effetto del tessuto con la foglia d’oro, modalità utilizzata anche negli antichi retabli per la rappresentazione pittorica delle pregiate stoffe su fondo oro fingenti il damasco o il broccato.

Sull’oro veniva applicato uno strato di bolo d’argilla colorato, un grigio scuro nel caso del santo conservato nella parrocchiale di Villaputzu, che successivamente veniva esportato con uno strumento appuntito in modo da far riaffiorare l’oro, dando in tal modo brillantezza all’opera.

La decorazione fu apposta a tutto tondo, in modo da consentirne la visione ai fedeli da ogni angolatura, soprattutto durante la processione in occasione della celebrazione della festività del santo. La pregiata fattura della scultura e l’assenza della sua registrazione negli inventari della parrocchiale, risalenti al periodo di datazione dell’opera, fa ipotizzare che fu trasferita a Villaputzu presumibilmente da una chiesa francescana.

Sulla base delle indagini svolte nella fase di restauro della scultura, avvenuto nei primi anni del 2000, emerse il fatto che l’opera fu coinvolta in un incendio, che ne danneggiò la base e provocò il sollevamento del colore, inoltre la base della statua risultò essere danneggiata a causa della presenza di nidi di insetti xilofagi.

Angelica Porcu

(ilsarrabus.news)

:

Tags: , , , ,


About the Author




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Back to Top ↑