Published on Ottobre 31st, 2017 | by Redazione
0VILLAPUTZU, Gli operatori turistici del paese: “Siamo contrari alla tassa di soggiorno”
No all’imposta di soggiorno a Villaputzu. Ad esprimere la propria contrarietà sono un nutrito gruppo di operatori turistici del paese che in una missiva inviata al sindaco, Sandro Porcu, nei giorni scorsi lo hanno invitato a sospendere l’approvazione dell’imposta (poi licenziata la scorsa settimana dal Consiglio Comunale) e ad aprire un tavolo di coordinamento locale per affrontare i problemi del settore.
Per gli operatori turistici la tassa di soggiorno potrebbe avere un senso, come si legge nella lettera inviata agli amministratori comunali “eventualmente solo dopo che il turista abbia potuto constatare la presenza di una adeguata rete di servizi che gli consentano di dare una valutazione positiva sul territorio e che solo in questo secondo tempo, dopo il miglioramento dei servizi, anche noi operatori potremo essere i sostenitori di questa imposta potendo ringraziare gli stessi ospiti per il loro contributo diretto al miglioramento dei servizi”.
“L’intenzione di voler applicare sin dal 2018 l’imposta di soggiorno – scrivono gli operatori turistici – ci sembra una decisione inopportuna proprio in un periodo in cui timidamente il sistema turistico del nostro Comune sta ottenendo un debole miglioramento rispetto agli ultimi anni”, Inoltre, fanno notare gli addetti ai lavori “la nostra zona subisce tutte le conseguenze di una posizione di “isola nell’isola” per i noti motivi legati ai trasporti e alla mancanza di una viabilità appena accettabile continuamente appesantita (vedi stato della nuova 125) che induce il flusso turistico a scegliere località raggiungibili con più facilità e solo successivamente, quasi in modo residuale, il nostro Comune”.
Non basta: “A tutto ciò deve aggiungersi – si legge nella lettera degli operatori turistici – la nota carenza di servizi in materia di accoglienza turistica del nostro Comune (decoro urbano, inadeguata e/o assenza di segnaletica stradale e turistica, non idoneo servizio di raccolta dei rifiuti nella zona a mare, carenza di controllo delle strade di campagna ancora utilizzate come discarica di rifiuti di ogni genere, pulizia spiagge effettuata in ritardo rispetto alla stagione, in modo discontinuo e senza programmazione, ecc.). L’applicazione dell’imposta determinerà ulteriori incombenze e costi gestionali di notevole entità per le strutture”.
Infine, gli operatori turistici propongono di stabilire l’imposta con almeno con 12 mesi di anticipo rispetto all’anno di imposizione: “L’utilizzo – concludono nella missiva al sindaco – deve essere prevalente nell’ambito di azioni di promo-commercializzazione turistica soprattutto verso l’estero e a sostegno e per la qualità della destinazione turistica; l’utilizzo deve essere definito con gli operatori del settore dando ogni anno un preciso rendiconto circa l’utilizzo dei proventi dell’imposta; specificare meglio quali siano le strutture ricettive, e non, tenute alla riscossione dell’imposta (per esempio, e solo a titolo di esempio, non è chiaro se le strutture di sosta camper siano tra questi soggetti); stabilire un periodo di applicazione limitato nell’anno come gli altri comuni della zona; estendere l’esenzione per minori fino a 12 anni e per gli anziani oltre i 65 anni. Così come è previsto nei regolamenti degli altri comuni vicini; specificare cosa si intenda per “ulteriori adempimenti previsti dalla legge” e rendendo semplificato e specificato in apposito articolo quali sia la modulistica da compilare fornendo la stessa all’operatore possibilmente con apposita procedura informatica; stabilire che gli adempimenti sono dovuti solo per il periodo di applicazione e non per tutto l’anno; semplificare in tutte le sue parti l’applicazione dell’imposta“.
(ilsarrabus.news)
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