Villaputzu

Published on Febbraio 19th, 2021 | by Redazione

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VILLAPUTZU, Bomba ecologica nei pressi di Santa Maria, scempio ambientale non lontano dal mare

Una bomba ambientale non lontano dal mare e nelle vicinanze di un popoloso rione di Villaputzu, Santa Maria. Un vero e proprio ordigno a orologeria contenuto nei vecchi cassonetti utilizzati fino a qualche anno fa per la raccolta dei rifiuti: da indiscrezioni si tratterebbe di farmaci scaduti e non, e altro materiale sanitario. Bocche cucite dagli uomini della Guardia di Finanza al comando del luogotenente Leonardo di Blasi e del Corpo Forestale della Regione comandati dall’ispettore Marco Meloni. Dal cancello dove sono stati apposti i sigilli si intravedono una cinquantina di vecchi cassonetti in plastica e in metallo alcuni rotti altri senza coperchio “parcheggiati” in un’area di proprietà comunale in località Cristolu Poddu e a quanto pare sarebbero stati utilizzati per stoccare (o meglio nascondere) materiale il cui smaltimento avrebbe dovuto seguire ben altre procedure. Chi e perché ha invece optato per stivare i quei vecchi cassonetti i farmaci e altro materiale sanitario pericoloso? E’ quanto sta cercando di appurare un’inchiesta della Procura della Repubblica di Cagliari (l’indagine è coordinata dal sostituto procuratore Giangiacomo Pilia) sulla quale, appunto, stanno lavorando i militari della Guardia di Finanza della Tenenza di Muravera e gli uomini del Corpo Forestale Regionale. L’intera area dove sono ubicati tutti quei vecchi cassonetti è stata posta sotto sequestro.
I rischi per il terreno interessato e per l’area circostante sono enormi: le sostanze contenute nei vecchi cassonetti potrebbero essere arrivate fino al terreno contaminandolo. In che misura? Non è dato sapere. Per farsi un’idea, però, è sufficiente sapere che solo una siringa di insulina o un flacone di antibiotici (giusto per citare alcune delle sostanze dei farmaci che potrebbero essere stati stoccati i quei vecchi cassonetti) “legati” insieme potrebbero scatenare processi chimici danno origine a potentissimi sostanze velenose poi colate nel terreno sottostante. Questo, insieme ad altro potrebbe essere arrivato al terreno con danni facilmente immaginabili.
I residui farmacologici dispersi nel suolo o nell’acqua possono rappresentare anche un serio rischio per gli animali, soprattutto quando il principio attivo è stato progettato dalle case farmaceutiche per agire pure a basse concentrazioni (si pensi ai vaccini o farmaci antivirali). Basti solo leggere gli effetti collaterali contenuti in ogni opuscolo farmaceutico.
Le indagini della Guardia di Finanza e dei Rangers, sulle quali viene mantenuto il più stretto riserbo, cercano di far luce su chi abbia utilizzato i vecchi cassonetti della nettezza urbana come deposito di farmaci e altro materiale sanitario. Alcune indiscrezioni parlano che sotto la lente degli investigatori ci sarebbero le società che negli anni passati hanno gestito la raccolta dei rifiuti a Villaputzu. In particolare, si cerca di ricostruire anche il “percorso” compiuto dai farmaci e dall’altro materiale pericoloso: ogni scatola è infatti tracciabile e potrà fornire agli inquirenti elementi preziosi per individuare le responsabilità di quello che, con il passare dei giorni si configura sempre di più come un autentico attentato all’ambiente del territorio di Villaputzu. Farmaci scaduti o già utilizzati, quindi (forse) contaminati, così come siringhe flaconi e altro materiale. E chissà cos’altro c’è in quei cassonetti.
I danni, in ogni caso, dovranno essere accertati con precisione ma soprattutto il responsabile di questo scempio.
«Seguiamo con attenzione le indagini in corso – ha spiegato il sindaco Sandro Porcu – aspettiamo di capire cosa sia realmente successo. Nel frattempo anche noi ci stiamo muovendo e, attraverso gli uffici, abbiamo avviate le nostre indagini. E’ una vicenda che ci rattrista e ci amareggia in modo particolare, dal momento che la nostra amministrazione è sempre stata molto attenta al rispetto dell’ambiente».
Michele Garbato
(ilsarrabus.news)

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