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Villaputzu

Published on Luglio 12th, 2018 | by Redazione

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VILLAPUTZU, Antonello Utzeri, l’arte della cestineria che da hobby diventa un mestiere

Una tradizione che da un hobby diventa un mestiere vero e proprio, tanto da scongiurare il pericolo di andare via dall’isola in cerca di lavoro. E’ quello che è capitato ad Antonello Utzeri e all’arte della cestineria che, dal 2002, è diventata la sua occupazione principale.

 

Una passione nata dalle preziose mani del suocero e poi tramandata al genero, come racconta proprio Antonello Utzeri: «Mio suocero realizzava già cestini e vederlo lavorare mi ha trasmesso la passione, è una cosa che nasce da dentro. Dal 2002 lui è volato in cielo e così, assieme a mia moglie Annamaria, abbiamo deciso di continuare il suo lavoro. A darmi la spinta è stato Giovanni Iozza, direttore del villaggio Santa Giusta, mio suocero ha esposto lì in passato e mi ha invitato a continuare su questa strada». E continua: «Prima lavoravo nell’edilizia ma stava diventando troppo difficile. Se lavori per un anno poi stai fermo per due. Non era possibile andare avanti, così io e mia moglie abbiamo deciso insieme di dare vita a una attività nuova e tutta nostra».

Un lavoro creativo, partire da zero e dare vita a un cestino. Ma non il classico cestino, se è vero che tutta la Sardegna ha un passato molto forte legato alla cestineria, va detto che le creazioni di Antonello Utzeri, seppur nel pieno rispetto della tradizione, guardano all’originalità. Salice, olivastro, mirto e canna. Queste le materie prime che, con la tecnica dell’intreccio, trama e ordito, e con l’arricchimento dato dall’utilizzo delle stoffe, rinascono come classici cestini ma anche cesti portabiancheria, lampadari e il nido, il pezzo unico realizzato esclusivamente dall’artista di Villaputzu. Ulteriore particolarità: l’utilizzo del mirto ne regala il caratteristico profumo.

I cestini di Antonello Utzeri percorrono inizialmente la Sardegna. Aggiunge: «Mio suocero ha iniziato a esporre nei villaggi turistici e abbiamo proseguito su questa strada, poi abbiamo cominciato a esporre nelle fiere, è stato importante partecipare alla fiera campionaria a Cagliari, alla fiera di Natale. Tra le altre fiere, portiamo i nostri cestini a Buggerru e partecipiamo alla più importante fiera dell’artigianato sardo, a Mogoro, ad agosto. Portiamo lì le nostre creazioni, vengono esposte, per quanto riguarda la vendita se ne occupano direttamente i gestori della fiera, così non serve rimanere fuori casa un mese e possiamo continuare a lavorare. D’estate bisogna approfittarne, lavoriamo anche 12 ore al giorno senza conoscere sabati e domeniche, visto che l’inverno le richieste calano e il lavoro diminuisce. Bisogna fare come la formica nella fiaba della formica e nella cicala. Mettere da parte perché poi arrivano le tasse».

Le grandi soddisfazioni non hanno tardato ad arrivare anche grazie a una fortunata coincidenza: «Tra le mie creazioni ho realizzato il Cestino Nido. Erano esposti nel negozio Gallinanoa in via Baylle a Cagliari. Li ha visti lo stilista Antonio Marras che li ha voluti per il suo negozio di Alghero ed è nata una collaborazione con lui». Una collaborazione che, nel 2015, ha portato i cestini di Antonello Utzeri nell’installazione che Marras ha realizzato per gli eventi del Fuorisalone a Milano nel 2015. Installazione che prende il titolo dal romanzo di Italo Calvino “Il sentiero dei nidi di ragno” e che si è aggiudicata il premio Milano Design Award. Una vetrina importantissima e l’inizio di altre contaminazioni dove l’arte della cestineria si mescola al desing e alla moda, da registrare infatti una collaborazione con i designer di Imago Mundi e con la stilista Francesca Fossati.

Oltre al design del Fuorisalone, lo stesso Antonio Marras tante volte ha scelto i cestini per impreziosire i suoi abiti portati dalle modelle durante gli eventi della settimana della moda di Milano. Un’avventura nata da una passione, che da un hobby è diventata un mestiere, che da un laboratorio a Villaputzu ha toccato passerelle e installazioni di rilevanza internazionale.

E un passaggio anche nei programmi televisivi popolari come Temptation Island, a breve in onda su canale 5: «Durante una fiera è passato davanti alla nostra esposizione il produttore del programma, ha visto i nostri cestini e li ha presi per adornare la location in cui si svolge il programma».

Moda, design, tv. E vita di tutti i giorni, dato che numerose attività in Italia e all’estero impreziosiscono i propri ambienti di lavoro con le creazioni della Cestineria Utzeri.

Come recita la famosa frase del filosofo cinese Confucio, dall’entusiasmo che traspare dalle parole di Antonello Utzeri, viene da pensare proprio alla frase «Scegli un lavoro che ami e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua». Continua: «Mi ha insegnato mio suocero, mi fa piacere anche menzionarlo, si chiama Mario Atzori perché sono sicuro che da lassù continui ad aiutarci. Mi ha trasmesso la sua passione perché è dalla passione che deve partire tutto. Nasce da dentro e non puoi farci niente. Ad esempio, quando sono un po’ più libero mi ritrovo comunque in laboratorio a creare qualcosa. E’ un lavoro che dà grande soddisfazione, vedere le nostre creazioni viaggiare così lontano spinge ad andare avanti».

L’unico lato negativo non riguarda il mestiere ma quell’iter burocratico che sulla carta dovrebbe aiutare il lavoratore ma nella realtà affligge chiunque abbia un lavoro autonomo: le tasse e i contributi. A questo proposito aggiunge Antonello Utzeri: «Ormai siamo rimasti pochi ma io capisco anche chi non riesce ad andare avanti e si arrende, le tasse sono sempre alte e si portano via gran parte del guadagno ed è un problema perché rischiano di scomparire proprio questi mestieri unici».

E una riflessione finale è tutta per Villaputzu: »E’ un bellissimo progetto il museo delle launeddas, sarebbe bello se  nascesse anche un centro per l’artigianato. Abbiamo artigiani che realizzano borse, che lavorano il rame, che scolpiscono il marmo. I talenti non mancano».

Sara L. Canu

(ilsarrabus.news)

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