STORIA. 1862, l’ammutinamento a bordo del vapore Moncenisio a Villasimius
Siamo nel luglio del 1862 e la cronaca dei giornali dell’epoca riporta la notizia di un evento cruento svoltosi nel mare di Capo Carbonara. La notte del 25 luglio di quell’anno, infatti, il vapore postale Moncenisio, capitanato da Andrea Dodero e diretto da Genova a Cagliari, è fatto oggetto di un ammutinamento da parte di 17 galeotti, che “venivano tradotti al bagno di Cagliari“.
I galeotti, avuta la meglio sui cinque militari di scorta Andrea Tonini carabiniere, Vincenzo Spano sottobrigadiere, Bernando Franchini sottobrigadiere, Raffaele Castronovo carabiniere, Carlo Gamba carabiniere, si fecero autori di violenze, rapine ed omicidi ai danni dei passeggeri, delle forze dell’ ordine e dell’equipaggio, per poi farsi sbarcare sulla costa africana al Capo Bianco. Due galeotti morirono negli scontri, gli altri vennero arrestati dalle autorità coloniali francesi.
I nomi dei colpevoli dell’azione violenta che portò al cambio di rotta del Moncenisio, allontanandolo da Capo Carbonara verso la costa africana, vengono riportati dalle fonti archivistiche: Domenico Laderchi, Maoro Goretti, Luigi Bandini, Giocondo Monservigi, Giovanni Battista Valvassolo, Federico Siboni, Giovanni Fialdini, Gaetano Bandiera, Felice Vitale, Gaetano Samogia, Giovanni Battista Pavignani, Giuseppe Ponzini, Cesare Parmigiani, Carlo Zochini, tutti già condannati al lavori forzati.
Elisabetta Valtan
(ilsarrabus.news)
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