Sarrabus

Published on Maggio 18th, 2018 | by Redazione

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SARRABUS, La disinfestazione da insetti nocivi va a rilento. Appello dell’Unione: “Fate presto”

I fondi scarseggiano, il personale a disposizione è insufficiente e i mezzi pochi e vecchi. La lotta del Sarrabus contro gli insetti nocivi e i ratti è terribilmente in salita, specialmente nel 2018. La nascita, un anno fa, della provincia del Sud Sardegna, ha peggiorato una situazione che, fino al 2017, poteva dirsi tranquilla: la conseguenza è che i ritardi nella disinfestazione sono notevoli e, con l’estate ormai alle porte, i cittadini cominciano a sentirne gli effetti in termini di disagi per non parlare dei rischi per la salute sempre in agguato. Allarmano, in particolare, i numerosi focolai di zanzare (come quello della foto, scattata in località Colostrai).

 

Dopo gli allarmi lanciati da più parti, semplici cittadini e consiglieri comunali anche l’Unione dei Comuni cerca di fare la sua parte. Non avendo competenze in materia, l’Ente che raggruppa i cinque comuni del Sarrabus, preme sulla provincia del Sud Sardegna, che dovrebbe occuparsi della questione, affinchè intervenga subito. Nei giorni scorsi, dopo un vertice coi primi cittadini sarrabesi, il presidente di turno dell’Unione, Eugenio Murgioni ha preso carta e penna e ha scritto al commissario della Provincia per richiedere un potenziamento di uomini e mezzi a disposizione per far fronte alla situazione. Le sollecitazioni, peraltro, sono arrivate anche dai singoli comuni.

La Provincia, dal canto suo, ha assicurato un sollecito potenziamento delle squadre d’intervento per la disinfestazione antinsetti e contro i ratti.

Mezzi e uomini, del resto, come già accennato in precedenza, sono insufficienti. Sono sette gli operai della Proservice, la società in house della Provincia presenti sul territorio. Fino allo scorso anno si occupavano in via esclusiva di disinfestazione, mansione per la quale sono specializzati. Con la nascita della nuova Provincia le cose sono cambiate e in peggio. Pochi i soldi a disposizione e così, per salvaguardare i livelli occupativi si è preferito impiegare la “task force” di disinfestatori anche in altre mansioni, per giunta assegnando loro altri territori come Burcei, Ballao, Villasalto e Armungia. Bastano queste poche cose per capire come mai la disinfestazione nel vasto territorio che va da Villasimius a Villaputzu, con l’aggiunta di Burcei, Villasalto ed Armungia, proceda lentamente, troppo lentamente. A portarla avanti è una squadra composta da massimo tre persone. Gli altri quattro addetti si occupano invece di viabilità, sfalcio di erba nelle scuole, mansioni per le quali hanno a disposizione due mezzi vecchi e poco efficienti. E da più parti si chiede che il servizio torni ad essere gestito dalla Regione, in considerazione anche del fatto che quello offerto dalla Provincia del Sud Sardegna viaggia a scartamento ridotto rispetto a quello offerto nella Città Metropolitana di Cagliari dove opera il centro antinsetti.

Il punto è che più il tempo passa e con la prevenzione e la dinsinfestazione che vanno a rilento, i rischi per la salute dei cittadini aumentano. Nel territorio, oltre a ratti e blatte per i quali, almeno a Muravera, si interverrà la prossima settimana, sono presenti numerosi focolai di zanzare, in particolare le “tigre” e le “anofele”, portatrici di infezioni così come la più comune “culex”. Fra le varie infezioni che questi insetti possono trasmettere c’è anche il virus del Nilo occidentale. Praticamente inesistente, invece, il rischio di malaria.

Le zanzare anofele (quelle associate alla malaria) sono abbastanza diffuse in Sardegna – spiega Francesco Fois, entomologo dell’Istituto Zooprofilattico sardo. La campagna condotta negli anni ’50 le ha quasi completamente sradicate e quelle presenti non hanno più il plasmodio, l’agente eziologico della malaria. I rischi per l’uomo derivanti da queste zanzare sono quindi quasi inesistenti, come ha certificato l’Istituto Superiore di sanità. I rischi, invece, anche se limitati, possono arrivare dalle zanzare tigre e dalle “normali” Culex che sono un veicolo di trasmissione di malattie come il il virus del Nilo occidentale”.

Rischi per la salute possono arrivare anche dalle zecche dai cui focolai, una volta individuati, vengono prelevati degli esemplari per sottoporli ad esami atti a capire se sono portatrici di malattie per l’uomo. Non è possibile pensare nemmeno ad una disinfestazione “a pioggia” come quella degli anni ’50 portata avanti con prodotti aggressivi e pericolosi per l’ambiente. I prodotti attualmente utilizzati sono sempre più “biologici”: attaccano gli insetti nocivi ma non l’ambiente.

In attesa del tanto auspicato potenziamento del personale per velocizzare la dinsinfestazione, vista l’imminente inizio della stagione estiva, i comuni procedono ad eliminare le erbacce come nel caso di Muravera e Costa Rei.

La Provincia ha promesso tempi brevi ai primi cittadini che, a loro volta ricevono input e sollecitazioni da diversi consiglieri comunali, in particolare Gianfranco Mattana e Micaela Cara. Staremo a vedere se manterrà gli impegni assunti.

(ilsarrabus.news)

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