Escalaplano

Published on Luglio 27th, 2023 | by Redazione

0

ESCALAPLANO, Il 31 luglio ritorna il “Fui Janna Morti”, un antico rito per esorcizzare le paure

La Sardegna, terra di antiche tradizioni e cultura millenaria, è costellata di riti e festività che rievocano il passato agro-pastorale dell’isola e le sue radici comunitarie. Uno degli eventi più particolari e affascinanti è il “Fui Janna Morti”, una celebrazione che si ripete anche quest’anno il 31 luglio ad Escalaplano a partire dalle ore 19.
Il cuore di questa festa affonda le radici nel passato, quando contadini e pastori praticavano rituali propiziatori, liberatori e di ringraziamento. Chiedevano fertilità per la terra, prosperità per le greggi e salute per i propri familiari, ma allo stesso tempo rendevano omaggio e gratitudine per ciò che avevano ottenuto, nonostante le fatiche e le incertezze costanti.
I rituali facevano parte dell’organizzazione sociale e rappresentavano momenti di esperienza collettiva e immaginazione, culminando in un convivio tra i partecipanti. Il “Fui Janna Morti” si inserisce perfettamente in questo contesto, poiché la Pro Loco continua a preservare questa tradizione antica per mantenere intatto il legame con le radici agro-pastorali che sono ancora forti e vitali nell’economia dell’isola.
Il termine stesso di “Fui Janna Morti” ha origine da “Fui janna morti”, che significa il rito per tenere lontana la morte dalla porta di casa propria. Ciò dimostra l’intento profondo di familiarizzare con le paure e le ansie della vita quotidiana, come malattia, morte, l’aldilà e l’ignoto, cercando di esorcizzarle e controllarne gli effetti temuti.
La celebrazione si svolgeva in passato l’ultimo giorno di luglio, concludendo l’annata di lavoro nei campi e la raccolta dei cereali. Al calar della sera, i ragazzi del paese si coprivano con lenzuoli bianchi, forati per gli occhi, e portavano ai piedi delle catene o delle funi, unite a ossa di animali. Questi giovani provocatori avevano il compito di suscitare emozioni tra i passanti, che cercavano di scacciare queste figure spettrali ripetendo un ritornello.
Parallelamente, i contadini preparavano gli “spaventa passeri” (is mustajonis), grandi pupazzi di pezza vestiti con abiti dismessi, posizionati tra i filari delle vigne per proteggere i frutti dai volatili. La festa raggiungeva il culmine il primo giorno di agosto, quando le famiglie preparavano e cucinavano i deliziosi “culurgiones” (culixonis).
Questo evento è diventato una parte preziosa del patrimonio storico-culturale e socio-economico degli escalaplanesi. Oggi, il “Fui Janna Morti” è anche un’occasione per riunirsi come comunità ospitale e accogliere numerosi visitatori che vogliono gustare le prelibatezze locali in una cena collettiva sotto le stelle, accompagnata da musica tradizionale, balli e canti.
Per chiunque sia in cerca di un’esperienza autentica e unica, il “Fui Janna Morti” offre l’opportunità di immergersi nell’atmosfera delle tradizioni sarde e di partecipare a un evento che si ripete solo una volta all’anno. Dunque, se vi trovate in Sardegna il 31 luglio, non perdete l’occasione di unirvi a questa festa straordinaria e scoprire l’affascinante legame tra passato e presente nella cultura agro-pastorale dell’isola. (ilsarrabus.news)

:

Tags: , ,


About the Author




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Back to Top ↑