Published on Marzo 20th, 2020 | by Redazione
0VILLAPUTZU, Emergenza Covid-19, stop al restauro della chiesa di San Giorgio. Capitò anche per la peste del Seicento
Rallentano anche i cantieri interessati nelle opere di restauro dei Beni Culturali. Fra le architetture in fase di restauro a essere state colpite dai provvedimenti anti-Coronavirus troviamo la chiesa parrocchiale di Villaputzu, i cui lavori attualmente sono stati interrotti per tutelare la salute dei lavoratori. La chiesa, dedicata a Santa Caterina d’Alessandria, è nota agli abitanti del paese come chiesa parrocchiale di San Giorgio martire, patrono di Villaputzu da diversi secoli.
Non è la prima volta nella storia di questa comunità che viene adottato un provvedimento del genere, infatti la chiesa parrocchiale di San Giorgio martire visse una simile situazione nella seconda metà del XVII secolo. A causa dell’incremento demografico avvenuto in età moderna fu necessario trasferire la sede parrocchiale dalla chiesa di San Giorgio, oggi nota come San Giorgio Vecchio, edificio in avanzato stato di degrado, alla chiesa intitolata a Santa Caterina. I lavori per la costruzione dell’edificio religioso vennero interrotti varie volte, non solo per la mancanza di denaro, ma anche a causa della peste, che provocò numerose vittime fra il 1652 e il 1656. La ripresa dei lavori avvenne nel 1731.
Esaminando i Quinque Libri, in particolare i registri in cui venivano annotati i battesimi e gli atti di morte, è possibile constatare che, in una fase iniziale, i corpi dei morti di peste venivano seppelliti all’interno della chiesa, ma successivamente si decise di effettuare le sepolture en el campo benedetto, per evitare il contagio del morbo fra la popolazione.
La storia si ripete, oggi come nel Seicento il morbo blocca la vita dei lavoratori e di uno dei Beni Culturali più importanti della comunità di Villaputzu. Attraverso il nostro lavoro continuiamo però a diffondere un piccolo messaggio di speranza, la diffusione della cultura e della storia non si ferma.
Angelica Porcu
(ilsarrabus.news)
fonte Artecracy
foto di Angelica Porcu
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