LA LETTERA. A San Vito, dopo le novità in Consiglio, c’è attesa per la realizzazione dei programmi
L’ultima girandola di surroghe nel consiglio comunale di San Vito, “rebus sic stantibus”, ridefinisce i rapporti di forza in quella Assemblea. Finora si confrontavano due debolezze: 1) la maggioranza “zoppa” nei numeri, che rischiava di vedersi rinviare gli atti o addirittura “andare sotto” 2) la minoranza viceversa i numeri non li aveva, per far cadere la giunta e/o “costringerla” ad adottare provvedimenti con la propria impronta.
Nessuna delle due compagini è riuscita finora a rendere compiuta la propria azione. La maggioranza pattista con un azione amministrativa debole, confusionaria, a tratti impalpabile. I gruppi di minoranza, tatticamente incapace di dare la “spallata” definitiva o di condurre una vantaggiosa azione di indebolimento dell’avversario per avvantaggiarsene in nuove elezioni. Insomma: “Se Atene piange, Sparta non ride…”.
Ora non dovrebbero esserci più impedimenti di sorta. L’azione del Consiglio può procedere senza intoppi. I cittadini, d’altronde aspettano la realizzazione dei programmi amministrativi con cui la maggioranza ha chiesto loro il consenso e che la minoranza, eserciti la sua funzione di controllo e di proposta.
Sarà così? I dubbi e le perplessità sono leciti. Da troppo tempo, “la politica amministrativa” sanvitese è un arena di bassi scontri e volgari conflitti e non pare questo Consiglio Comunale capace, di imprimere una svolta più consona alla dialettica amministrativa.
Roberto Meleddu
(ilsarrabus.news)
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