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Published on Dicembre 9th, 2017 | by Redazione

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IL RACCONTO. La magia del Natale

Era la notte della Vigilia di Natale. Giulia doveva avere circa nove anni e come tutti i bambini di quell’età, stava alla finestra in trepidante attesa di Babbo Natale. La mamma stava vicino al fuoco e, con la fronte aggrottata e gli occhiali sulla punta del naso, stava finendo di rammendare i calzini bucati.

 

Mamma pensi che quest’anno Babbo Natale mi porterà la bambola che desidero?
Quella domanda così ingenua e inaspettata fece sussultare il cuore della mamma.
Speriamo di sì tesoro mio! Però ricordati sempre che non è importante che cosa ti porterà; l’importante è il pensiero. Poi lo sai che prima di arrivare qui Babbo Natale fa TUTTO il giro del mondo! E magari gli saranno rimasti pochi regali prima di arrivare qui”.

La piccola annuì pensierosa. La mamma si accorse che la sua bambina era più ansiosa e agitata degli altri anni. Depositò ago e filo e con la mano le fece segno di sedersi vicino al fuoco con lei.
Mamma, ma tu ci credi a Babbo Natale? I miei compagni dicono che non esiste.. perché dicono
che gli scienziati se no avevano già catturato lui e le sue renne per scoprire come fanno a volare!
Marco invece dice che ha scoperto che in realtà suo zio è Babbo Natale.. però a me sembra strano..
è così magro! Infatti nessuno gli ha creduto”.

La mamma sorrise dolcemente mentre la piccola esponeva tutti i suoi dubbi.
Ma poi nelle case dove non c’è il caminetto da dove passa Babbo Natale?
Giulia rivolse gli occhi tristi e preoccupati in direzione della madre, sperando di trovare nel suo viso
conforto e rassicurazione. Fu così che la madre esordì con un tranquillizzante: “Certo che esiste Babbo Natale!” – lo disse con tale convinzione che la piccola poteva sentire le sue paure dileguarsi – “nelle case in cui non c’è il camino entra dal buco della serratura, non dimenticare che lui è magico!

Vedendo la sicurezza con cui la mamma lo affermava Giulia si tranquillizzò. Certo che esisteva
Babbo Natale, se no chi era il pazzo che faceva tutto il giro del mondo per portare tutti quei
regali a tutti quei bambini? Sì sì, certo. Babbo Natale doveva esistere! Non c’era altra soluzione.

Ancora una volta la mamma se l’era scampata. È sempre difficile trovare delle risposte che convincano i bambini di quell’età. Ma come sappiamo è ancora più difficile prepararli alla delusione di ciò che non troveranno. Ma lei non lo sapeva e con quelle tenere convinzioni, Giulia si sedette nuovamente vicino alla finestra; a quel punto, come vuole la tradizione, la mamma la esortò ad andare a dormire; perché si sa… Babbo Natale non passa nelle case in cui i bambini sono ancora svegli! Portò la bambina nella camera da letto, le mise il pigiama rattoppato, le rimboccò le coperte e, augurandole la buonanotte, spense la luce mentre la piccola si addentrava nel guazzabuglio di pensieri che precedono il sogno. La bambina si stava per addormentare quando un pensiero la fece sobbalzare: “Perché Babbo Natale faceva sempre i regali alle mamme degli altri e non alla sua?

Odiava l’idea di vedere la mamma sempre triste a Natale! Lei diceva che era triste perché le dispiaceva che Giulia non ricevesse mai un bel regalo, ma finalmente capì che la mamma era triste perché Babbo Natale non le faceva mai un regalo! Si alzò di colpo e decise di aggiungere nella sua letterina un post scriptum, per far sì che l’anziano signore si ricordasse anche della mamma! A passi lenti e silenziosi giunse in salotto e fu una sorpresa vedere la mamma sistemare dei regali sotto l’albero. La bambina si nascose subito dietro il muro e si chiese il perché di quel gesto… “Magari vuole vedere se Babbo Natale quest’anno ha portato il regalo anche per lei!?”

Giulia non trovò l’audacia di avvicinarsi alla mamma quando all’improvviso sentì un singhiozzo strozzato. La mamma piangeva. Si poteva dire tutto a Giulia, ma non che non avesse il coraggio di affrontare il dolore della mamma: perché per un bambino il pianto della mamma è il punto in cui finisce il mondo. Giulia non lo poteva sopportare: né ora né mai. “Mamma” sussurrò nascosta nel buio, “perché piangi?”. Destata di colpo la mamma si voltò. “Amore ma cosa ci fai ancora sveglia? Vai a dormire! È tardi” le disse con una certa tenerezza. “Io lo so perché sei triste mamma! Perché anche
quest’anno Babbo Natale non ti ha portato il regalo

La mamma provò una morsa al cuore. Si avvicinò alla bambina e la strinse forte a sé. Fu solo a quel punto che Giulia notò la penna e il foglio che la mamma teneva in mano. Il foglio diceva:
Babbo Natale quest’anno era tanto povero, spero che anche se non hai ricevuto la bambola che
volevi, il regalo ti piaccia. Con tanto affetto Babbo Nat….”. Giulia inizialmente non capiva.. perché la mamma doveva scrivere una cosa del genere? Bé sì, perché quella era la scrittura della mamma, l’aveva riconosciuta! D’un tratto capì tutto. In tutti quegli anni con tutte le sue lamentele sui regali non aveva fatto altro che mortificare la mamma. Ecco perché era sempre così triste in quel periodo dell’anno ed ecco perché giustificava sempre Babbo Natale… perché era lei Babbo Natale!!! La bambina iniziò a piangere disperatamente. Non solo Babbo Natale non esisteva – il che già di per sé costituiva una tragedia – in più scoprì che era la mamma che le faceva i regali e lei non li aveva mai apprezzati perché si credeva vittima di un’ingiustizia!

Bé a questo punto iniziò una di quelle conversazioni madre-figlia sul perché anche i grandi dicono le bugie e mentono… ma ve la risparmio! Fatto sta che alla fine, Giulia chiese alla mamma se poteva aprire il regalo e con grande sorpresa trovò una penna e un diario porta segreti (che aveva addirittura il lucchetto con la chiave!!!). Abbracciò forte la mamma, la ringraziò e le promise che un giorno le avrebbe fatto lei un bel regalo: “Scriverò una storia che parlerà di me e di te!” La mamma con il viso rigato dalle lacrime le sorrise dolcemente: “Ah sì? E come inizierà questa storia?”. “Non so come farla iniziare ma sicuramente so come farla finire: tanti auguri di Buon Natale mamma!

Giorgia Maura

(ilsarrabus.news)

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