VILLAPUTZU, Crolla la produzione di miele, meno 50 per cento nel 2022
Le api sono le sentinelle dell’ambiente ma anche le prime che ne pagano le conseguenze sia in caso di inquinamento ma anche per le conseguenze dei cambiamenti climatici. Le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70 per cento dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta e garantiscono circa il 35 per cento della produzione globale di cibo. “I cambiamenti climatici stanno condizionando pesantemente il lavoro delle api – afferma Franco Anedda, dell’azienda agricola apicoltura Anedda di Villaputzu – Gli eventi estremi, con il passaggio repentino dal troppo caldo al troppo freddo nel giro di poco tempo, stanno penalizzando le api e la produzione di miele. Le fioriture in questo modo durano molto di meno, anziché un mese solo dieci giorni non dando il tempo alle api di raccogliere abbastanza nettare”. Le conseguenze sono una produzione di miele più che dimezzata negli ultimi anni. “Quella del 2022 – ricorda Anedda – è stata una annata pessima, soprattutto per il sud Sardegna. Ad incidere è stato soprattutto il troppo caldo, la produzione di miele si è dimezzata (-50 per cento) con punte del – 80 per cento. È stata messa in pericolo la vita stessa delle api, costringendoci anche ad intervenire per aiutarle nell’alimentazione e per l’acqua”. Negli ultimi anni la media produttiva, a causa soprattutto dei cambiamenti climatici si è notevolmente ridotta. Si è passati da una media di circa 50 kg ad alveare ad un media che varia dai 5 ai 30 kg. “Producendo meno di 30 kg ad alveare – evidenzia Anedda – non si riesce a pagare neppure i costi di produzione”. (ilsarrabus.news)
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