Ambiente

Published on Settembre 16th, 2022 | by Redazione

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SARRABUS, Nuovi approdi turistici, “assalto alle calette più belle del sud-est”

Finiscono i soldi pubblici e nessuno si preoccupa di gestire gli interventi per la salvaguardia di dune e spiagge avviati con i fondi comunitari, come, per esempio, per la baia di Piscinnì (Domus de Maria) o a Punta Molentis (Villasimius) o sulle dune di Chia – Campana (Domus de Maria), nel territorio della Provincia del Sud Sardegna. Tuttavia i soldi pubblici per finalità ben diverse si trovano facilmente. E’ il caso del progetto “Il sistema degli approdi e delle vie del mare del Sud-Est” (costo 4 milioni di euro) la cui elaborazione puntuale sarà il risultato del concorso di progettazione finanziato con 58 mila euro dalla Provincia del Sud Sardegna, avviato con la deliberazione Commissario straordinario n. 111 del 9 agosto 2022. Lo denunciano gli ambientalisti del Gruppo d’intervento giuridico. I siti individuati per la realizzazione di questa rete di approdi per il turismo nautico sono la spiaggia di Murtas (Villaputzu), il litorale di Capo Ferrato – Porto Pirastu (Muravera), Punta S. Giusta – Scoglio di Peppino (Muravera, Castiadas), la spiaggia di Cala Sinzias (Castiadas), la spiaggia di Porto sa Ruxi (Villasimius).  Si tratta di aree costiere, appartenenti al demanio marittimo , tutelate con vincolo paesaggistico, con vincolo di conservazione integrale e dal piano paesaggistico regionale (P.P.R.). Sono interessati i siti di importanza comunitaria (S.I.C.) di “Punta S. Giusta” e di “Porto sa Ruxi”, nonché l’area marina protetta di Capo Carbonara.
“L’obiettivo dichiarato grazie a quasi 4 milioni di euro da reperire magari con i fondi pubblici del P.N.R.R. – spiega il presidente del Grig, Stefano Deliperi – è quello di favorire migliori condizioni per la nautica da diporto, ampliare l’offerta del turismo nautico e, soprattutto, realizzare “presidi di salvaguardia del patrimonio naturale e ambientale”. In realtà, la realizzazione di approdi in litorali dall’elevatissimo valore ambientale e paesaggistico incrementerebbe oggettivamente la relativa antropizzazione e i connessi fenomeni di degrado e di inquinamento. Per fare salvaguardia del patrimonio naturale e ambientale basta non rilasciare scarichi in mare, non ancorare su banchi di Posidonia, non avvicinarsi alla battigia oltre le distanze di sicurezza: le norme lo prevedono da anni e non c’è bisogno di nuovi scempi ambientali e di denaro pubblico. Programmi di questo tenore vanno assoggettati a preventive procedure di valutazione ambientale strategica (V.A.S.) e di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale.”.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha, quindi, inoltrato (15 settembre 2022) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti per fermare questa vecchia e datata operazione di degrado ambientale annunciato, coinvolgendo i Ministeri della Cultura e della Transizione Ecologica, la Regione autonoma della Sardegna, l’I.S.P.R.A., la Capitaneria di Porto di Cagliari, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari, i Comuni di Villaputzu, Muravera, Castiadas e Villasimius, l’A.M.P. di Capo Carbonara. “Quelle spiagge e quelle calette hanno bisogno di un’efficace salvaguardia ambientale, non di ulteriori scempi”, ha concluso Stefano Deliperi. (ilsarrabus.news)

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