Sardegna

Published on Maggio 10th, 2021 | by Redazione

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SARDEGNA, Coldiretti: “Agricoltura in ginocchio, urgenti lo sblocco dei pagamenti”

E’ drammatica la situazione che si sta vivendo in campagna, soprattutto per quei settori colpiti più duramente dal Covid, che aldilà degli impegni non hanno ancora ricevuto un euro di ristoro. Suinicoltori, viticoltori, agriturismi e florovivaisti in particolare boccheggiano sperando in una ripartenza immediata e nel pagamento di quei ristori promossi e mai arrivati. Lo denuncia Coldiretti Sardegna.
Gli interventi sono stati programmati anche in modo repentino dalla Regione all’interno della legge numero 22 ma come spesso succede dopo aver presentato le domande si sono arenati.
I settori agricoli più penalizzati sono quelli legati al canale Horeca che da oltre un anno sono più chiusi che aperti (o meglio semiaperti), al turismo e alle cerimonie.
Tra questi gli oltre 14mila allevatori di suini, martoriati da oltre 40 anni di peste suina e da ormai 10 anni di embargo (non possono commercializzare le carni oltre i confini sardi) che hanno visto crollare verticalmente le vendite dei maialetti.  Per loro sono stati stanziati 4milioni di euro ma l’erogazione è rimasta al secco.
Stesso discorso per le oltre 36mila aziende vitivinicole, per i quali sono stati stanziati 1 milione di euro, settore che ci vede in coda nella quantità di produzione di vino in Italia (maggior produttrice a livello mondiale) ma ai primi posti per qualità e innovazione, ancora non hanno usufruito di nessun ristoro. Ma le perdite del Covid, affrontate con grande dignità, si sono sommate anche alle gelate dell’8 – 9 aprile che hanno bruciato i germogli. E adesso si devono scontrare anche con le proposte beffa dell’Unione europea che vuole annacquare il vino.
La musica non cambia quando parliamo delle 2.500 aziende florovivaistiche che contano 4mila occupati (settore che ha il più alto rapporto investimento occupato), travolte soprattutto dal primo lockdown della primavera scorsa e dal praticamente azzeramento delle cerimonie da oltre un anno. Gli 800mila euro da distribuire in base alla riduzione del fatturato non sono ancora arrivati.
Gli oltre 900 agriturismi attendono come i colleghi i ristori promessi e per i quali già da otto mesi hanno presentato domanda. I 4 milioni da ricevere come una tantum da un minimo di 3mila euro ad un massimo di 7mila euro sono ancora fermi mentre le perdite crescono di giorno in giorno visto che i giorni di chiusura sono di gran lunga maggiori di quelli in cui hanno aperto. (ilsarrabus.news)

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