Apertis Verbis

Published on Maggio 2nd, 2020 | by Redazione

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LA RIFLESSIONE. Il turismo dell’estate 2020? Sarà quello “fattu in domu”

A leggere le notizie riportate da vari quotidiani l’Europa si ritrova divisa sulla gestione della Fase 2 della epidemia Covid-19. Ognuno degli Stati non vuole perdere l’occasione di salvare la stagione turistica che rappresenta un canale importante per la ricchezza e prosperità di molte imprese e persone.

 

Apro, non apro, Passaporto sanitario, Vacanze sicure, Covid-free. Sono davvero tanti gli slogan che sentiamo ripetere dai politici che avvertono la pressione dell’economia locale devastata da quello che sta accadendo.

I cosiddetti Mercati questa volta possono poco. Molto dipenderà dalle Autorità nazionali prima di tutto e, in parte, da quelle locali. In questo stato di incertezza il turismo, per quest’anno, andrà in letargo come idea di vacanza. Soprattutto sarà un letargo dovuto allo stato emozionale in cui ci troviamo a vivere giornalmente.

Se la paura prevarrà in noi anche con la possibile riapertura dei voli sarà difficile vedere scattare la corsa alla prenotazione a partire da luglio. L’incertezza economica poi fa da amplificatore al nostro sentimento di angoscia inducendoci scelte prudenti e attendiste. Nel mentre le imprese turistiche di front-end si trovano senza clienti e senza ricavi. Il loro stop si tradurrà in minori ricavi dei fornitori che si potranno salvare solo se avranno diversificato i loro canali di vendita.

Per le imprese, e in particolare per quelle turistiche, Covid-19 è un frullatore impazzito che travolge e distrugge ogni certezza. Con il turismo in letargo le imprese turistiche primarie sono destinate ad affrontare la più grave crisi dal dopoguerra per mancanza di ricavi e perché la loro stato patrimoniale subirà un danno incalcolabile.

Gli aiuti che le varie Conf… stanno richiedendo per mitigare le conseguenze di questo momento dovrebbero prevedere soprattutto la tutela dei valori patrimoniali immobiliari per evitare speculazioni e abusi. L’Italia soffre già da tempo della svalutazione delle strutture ricettive alberghiere dovute al mancato adeguamento dei livelli di servizi offerti e del miglioramento energetico. Ecco perché il momento è particolarmente delicato per il settore che rischia di subire un secondo attacco da parte di soggetti inclini alla speculazione.

Spero che il Presidente Solinas abbia chiaro il quadro attuale ma soprattutto la prospettiva futura che rischia di presentarsi all’orizzonte già a ottobre se non avrà messo in atto tutte le misure di protezione per tutelare le imprese sarde del turismo. Chiudo con un esempio contadino: puoi perdere il raccolto di un anno ma non puoi perdere la terra dove lavori!

Sandro Usai

(ilsarrabus.news)

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