Published on Gennaio 20th, 2018 | by Redazione
2LA LETTERA. “Invece che far arrivare migranti, fate rientrare i nostri giovani”
Sono il padre di tre figli: una di 28 anni emigrata da un anno in Francia, dove lavora e si è trovata un lavoro. Vorrebbe rientrare in Sardegna, ma né è impedita in quanto afferma, come tanti altri giovani, che non ci sono opportunità di lavoro e di creazione di una famiglia, è impossibile valorizzare le competenze e contare sul merito, e, al più, se non sei appoggiato politicamente, si ottengono posti sottopagati dove ti sfruttano e sei condannata a perenne instabilità e precarietà.
Un altro, 21 anni lavora in alta Italia: impossibile trovare soluzioni occupazionali in Ogliastra e in Sardegna, se non per il periodo estivo. Un’altra bimba, 5 anni: meriterebbe di trovare tra qualche anno una società e dei politici ben diversi da quanto oggi esiste. Tanti sardi vivono questa situazione. E tanti, come me, si interrogano su cosa possono fare per dare almeno ai bimbi di oggi un futuro diverso dagli stessi figli che hanno visto scappare da un’isola ingrata.
Siamo di fronte a un fallimento certamente delle politiche espresse nel corso di questi decenni da tutta la classe politica, ma, facendo sana autocritica, il fallimento, sopratutto, è generazionale, stante che le ultime due generazioni non sono riuscite a dare un’opportunità di scelta ai loro figli. In questo quadro, sentire l’assessore Arru che individua le soluzioni per la Sardegna nel favorire l’arrivo di migranti, da formare e integrare, al fine di consentire loro di crearsi un lavoro e farsi una famiglia nei piccoli comuni è una vera offesa per i sardi e le zone interne.
Occorre creare le condizioni per valorizzare le risorse nei territori e dare ai Comuni gli strumenti per attuare reali politiche a favore delle zone interne e montane della Sardegna, ribaltando l’attuale visione cagliaricentrica che pervade anche la sua fallimentare Giunta. Occorre pensare non a far arrivare i migranti, ma, a far rientrare molti dei nostri giovani e a dare una possibilità ai nostri disoccupati e alle future generazioni, altro che migranti.
L’Assessore dimostra di essere pienamente funzionale a quella classe politica asservita ai poteri, che da Roma e Bruxelles mirano a favorire la creazione di una società multietnica europea, priva di identità, più facilmente manipolabile e a cui sottrarre diritti conquistatiin secoli di battaglie dei nostri avi. Livellare i salari dei lavoratori verso il basso proprio con l’immissione massiccia di migranti a basso costo è l’obiettivo degli Arru, un disegno criminale che con la precarietà e i lavoratori sottopagati non realizzerà i presupposti per nuove famiglie, ma proprio l’opposto di quanto utile all’Isola e all’Europa. Occorre respingere con tutte le forze e per amore dei nostri figli questo crimine perpetrato dai global groupcui sono proni gli Arru e votare sin dalle prossime politiche tutte quelle forze politiche che in modo chiaro pongono al centro dei loro programmi e azione di governo la centralità della famiglia, dei sardi, degli italiani e degli europei, dell’identità e della specificità dei popoli, del lavoro capace di dare una prospettiva di vita e dignità alla persona.
Oltretutto, rispetto ai migranti, occorrerebbe anche interrogarsi, stante l’acclarato fallimento della società multietnica ben evidente in altri Paesi Ue, circa la reale possibilità di integrare individui con i quali non risulta possibile alcuna integrazione. Per cultura, religione e tradizioni risultano agli antipodi con noi e non sarebbero integrabili perché spesso incapaci di mettere Costituzione e nostre leggi sopra Corano e Sharjia.
Roberto Marino Marceddu
(ilsarrabus.news) in collaborazione con Admaioramedia.it
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