Published on Novembre 28th, 2023 | by Redazione
0ECONOMIA, Il Governo conferma, addio ai bonus edilizi
Il Ministro dell’Economia Giorgetti ha pronunciato parole che pesano come macigni sulle imprese edili e le famiglie in attesa di buone notizie. La speranza di una proroga delle vecchie norme, per completare i lavori e beneficiare degli sgravi, è stata delusa. Il Governo mantiene la rotta, portando avanti la demolizione di uno degli incentivi più popolari, spendendo oltre due miliardi di euro in poco più di tre anni. Un colpo duro per gli italiani e i sardi, con una spesa nazionale prevista di 130 miliardi di euro. Dal prossimo anno, l’incentivo subirà un’ulteriore riduzione, passando dal già ridotto 90% all’ancora più esiguo 70%. Sarà riservato alle fasce di reddito più basse, con l’obiettivo di evitare speculazioni da parte di coloro che possono permettersi la ristrutturazione senza incentivi. Tuttavia, la possibilità di ristrutturare casa per le famiglie meno abbienti, senza la contropartita dello sconto in fattura, potrebbe trasformare il nuovo bonus in un insuccesso. Mentre Palazzo Chigi sostiene che il cambiamento supererà le criticità, i critici vedono un flop colossale all’orizzonte. Il nuovo meccanismo prevede che i lavori non siano più finanziati attraverso detrazioni fiscali, ma direttamente dalle società di servizi energetici, in base a un accordo con un partner operativo. I fondi saranno utilizzati anche per l’efficientamento energetico di case popolari e residenze sociali. Il sistema dovrebbe entrare in funzione all’inizio del 2025, coincidendo con una nuova diminuzione dell’aliquota di detrazione fiscale al 60%. Entro metà dell’anno prossimo, il governo dovrà definire il meccanismo finanziario, i criteri di intervento e selezionare un partner operativo. Le associazioni datoriali esprimono preoccupazione per i numerosi nodi ancora da sciogliere. La presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, sottolinea l’attesa per la soluzione promessa per i crediti incagliati e una possibile proroga per i condomini. Nonostante le divergenti opinioni, i numeri freddi indicano rischi per la sopravvivenza di migliaia di imprese e la stabilità di numerosi lavoratori, già assunti durante il boom delle costruzioni negli ultimi anni grazie al Superbonus. (ilsarrabus.news)
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