SAN VITO, Dichiarato lo stato di calamità naturale per deficit idrico
La Giunta comunale di San Vito ha deliberato lo stato di calamità naturale a causa del perdurare della siccità che sta colpendo il territorio comunale. La decisione, formalizzata con delibera dello scorso 21 agosto, fa seguito della comunicazione trasmessa dall’Agenzia Regionale del Distretto Idrografico della Sardegna, che ha confermato l’impossibilità di procedere a nuovi rilasci di risorsa idrica dai laghi del Medio Flumendosa, fatta eccezione per l’invaso di Flumineddu a Capanna Silicheri, destinato a garantire un minimo approvvigionamento ai pozzi locali.
Nella nota dell’Agenzia si evidenzia come i volumi disponibili negli invasi del Medio Flumendosa siano ormai da tempo ai livelli di deflusso minimo vitale, e che il protrarsi delle condizioni emergenziali impedisca qualsiasi ulteriore rilascio. La priorità, viene sottolineato, resta quella di assicurare senza disservizi l’alimentazione idropotabile dei comuni di Escalaplano e Perdasdefogu, come previsto dal Piano Regolatore Generale degli Acquedotti.
Il provvedimento comunale si inserisce in un quadro regionale difficile. La Regione ha deliberato lo stato di emergenza per deficit idrico il 30 luglio dello scorso anno e l’ha prorogato fino al 31 dicembre di quest’anno con una deliberazione dello scorso 18 giugno. La Regione ha avviato anche procedure per il riconoscimento della gravità eccezionale della situazione, finalizzate a consentire indennizzi alle aziende agricole e zootecniche colpite dalla siccità.
Il direttore generale dell’Agenzia Regionale del Distretto Idrografico, Costantino Azzena, nella comunicazione agli enti locali del Sarrabus-Gerrei, ha richiamato la normativa di protezione civile, ricordando che l’abbeveraggio del bestiame rientra tra le necessità prioritarie e invitando le amministrazioni comunali a predisporre ordinanze di dichiarazione dello stato di calamità, per consentire un coordinamento con la Protezione civile regionale e garantire il necessario supporto alle aziende in difficoltà. FRANCESCO MONNI (ilsarrabus.news)